Pelli umane, sono tornata!
Pella Atopica riemerge per condividere con voi quello che ha bruciato la sua pelle, e forse anche la vostra, nel mese di novembre. Ma lo fa con un giorno di ritardo - lecito? (ho trovato degli articoli che volevo approfondire, eheh).
Ma ritorniamo alla rabbia. Un climax viscerale si è disperso sull’epidermide nelle ultime settimane, infiammandola e portandola a raggiungere i 39°. Una brutta influenza, arrivata fino ai polmoni, si è spinta dal contenitore al contenuto.
La mancanza di respiro si è impossessata del corpo rendendolo incapace di parlare e di muoversi, troppa la stanchezza, poco il fiato. Ma intanto, in molte piazze d’Italia, una marea di persone alzavano la voce per cantare con forza Cantamos sin miedo, pedimos justicia/Gritamos por cada desaparecida/ Que resuene fuerte "¡nos queremos vivas!/Que caiga con fuerza el feminicida.
Era il 25 novembre 2023. La mia pelle infiammata ha percepito, in quella parentesi temporale, un bagliore di coscienza collettiva che si stava alzando; la temperatura saliva. “Bruciate tutto”. E intanto, la mia pelle bruciava, eccome. Ora più di prima, insieme.
Decostruiamo l’esistente malato, non disertiamo.
Cosa mi ha toccato questo mese, diviso per strati:
🖐🏻 🦆 Piumaggi eclissali
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Piumaggi eclissali
I fischioni maschi riescono a cambiare aspetto, e noi umani?
Si inizia con una riflessione che esula (forse) dall’umano, ma è più interessata ai nostri vicini prossimi, gli animali.
Partiamo dai fischioni, anatre di superficie riconoscibili per la silhouette nel volo veloce e rettilineo, dalle ali appuntite e con una macchia chiara sul ventre.
» Da seduto il maschio (a sinistra nella foto) si distingue subito: testa e collo castani in contrasto con la fronte gialla; il corpo è grigio e le ali, nella parte superiore, hanno una larga macchia bianca.
» La femmina (a destra nella foto), invece, è avvolta da un piumaggio screziato con macchiette a scaglie nere e marroni.
Ma perché parlare di volatili se la cornice è quella del patriarcato?
La spiegazione si trova nella foto qui sopra, testimone di un cambiamento tipico di alcuni uccelli Anatidi, tra cui il fischione, durante il periodo della cova: un momento in cui il maschio si alterna con la femmina. Nella colorazione e nella forma delle penne del maschio, in quel frangente, tutto diventa più modesto per assomigliare alla controparte.
Si parla di abito eclissale quando accade questo mutamento nell’aspetto, ed è affascinante. Sapere che esiste una specie animale disposta al cambiamento in un momento cruciale come la cura “genitoriale” è un simbolo che ci parla, incita alla riflessione in una società umana dove le disparità di genere stentano a morire.
E poi, pensare ai fischioni d’inverno implica un ulteriore cambiamento di prospettiva. Con il freddo, questi volatili diventano gregari formando stormi di migliaia di individui, sorvegliando coste marine e lagune in cerca di cibo.
Chiudo gli occhi e penso a queste masse, di uccelli e di umani, che si uniscono nelle piazze e sui litorali per affrontare periodi bui e fragili; ognuno nell’abito eclissale dell’altro per sentire la vicinanza che non si aspettava di trovare.
❗1522
Servizio presente in Italia dal 2006.
Obiettivo? Aiutare le donne ad uscire da situazioni di violenza.
“Di solito ricevevamo 250 telefonate al giorno, ma dal femminicidio di Giulia Cecchettin le chiamate sono aumentate fino a toccare le ottocento. C’è un prima e un dopo questo femminicidio”, racconta Elisa Ercoli, presidente di Differenza donna.
“Qualche anno fa ci contattavano dopo otto o dieci anni che subivano abusi dal partner”, spiega Arianna Gentili, responsabile del 1522. “Ora dopo due o tre anni. Molte di loro hanno figli piccoli.”
Chiedono qual è il punto di non ritorno, il campanello d’allarme che non devono trascurare:
“La risposta che diamo è quella di prestare ascolto ai segnali che manda il corpo. Se la loro relazione crea ansia, insonnia, sintomi psicosomatici, disturbi alimentari o se sono terrorizzate all’idea di arrivare cinque minuti in ritardo a un appuntamento, perché questo potrebbe scatenare la furia del compagno, allora si devono preoccupare. Quel segnale è già sufficiente: abbiamo il diritto di stare in relazioni che ci fanno stare bene, che ci fanno sentire sicure”.
“Dobbiamo ricordare che la violenza serve agli uomini per ribadire una gerarchia, è un fatto sistemico”, continua Ercoli.
Una donna su due non lavora, il 40 per cento delle italiane non ha un conto in banca. Siamo agli ultimi posti in tutte le classifiche europee sulle discriminazioni.
Fonte: Come funziona il centralino per le donne vittime di violenza - Annalisa Camilli (Internazionale)
Nuova scoperta: SARA (Spousal Assault Risk Assessment). È uno strumento interessante introdotto in Canada grazie ad un gruppo di esperti, arrivato in Italia con il progetto DAPHNE di Differenza Donna.
Si tratta di un metodo che “permette la valutazione del rischio di recidiva nei casi di violenza interpersonale fra partner, dove la donna è vittima di violenza fisiche, psicologiche, verbali, economiche ma anche sessuali o vere e proprie persecuzioni.” - Per approfondire.
E chi non denuncia?
Ecco qui, care pelli, i dati emersi dalla ricerca ‘Barriers to Reporting Sexual Violence: A Qualitative Analysis of #WhyIDidntReport’.
Una chicca visuale realizzata da Federica Frangipane, information designer.
#WhyIDidntReport è stato un hashtag molto diffuso negli Stati Uniti nel 2018, in settembre. In soli 2 giorni, 675mila tweet contenevano questo hashtag, descrivendo le ragioni che potevano far decidere ad una persona di non denunciare nonostante la violenza sessuale subita.
Barriere comuni riscontrate: l’etichettamento, l’età, la paura, questioni di privacy, il senso di colpa, lo shock, la relazione con il responsabile, reazioni negative legate all’atto di denuncia, il pensiero - o l’esperienza personale - che denunciare non porti risultati in un’ottica di giustizia e non sia ben visto socialmente.
Quante sono le storie che non vediamo nemmeno raccontate?
❗94
Il numero di femminicidi in Italia nel 2023.
Fonte: l’Osservatorio promosso dal basso dalle attiviste di Non una di meno (Numd)
Convenzione di Istanbul**
La violenza contro le donne ‘è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione’ ed ha natura strutturale ‘in quanto basata sul genere.’
**Convenzione di Istanbul: Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio 2011, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 27 giugno 2013, n. 77
Gender-related motivation of killings of women and girls (femicide/feminicide)
Refers to the root causes – such as stereotyped gender roles, discrimination towards women and girls, inequality and unequal power relations between women and men in society – that characterize the specific context in which such killings take place.
These factors can trigger violence by perpetrators when a woman’s behaviour is perceived not to be in line with social norms or stereotyped gender roles. (UN Women)
Relazioni differenti possono intercorrere tra l’autore di violenza e la vittima nel quadro delle uccisioni legate al genere femminile.
Le persone più intime alla vittima sono le prime responsabili dei femminicidi (partner, ex partner, membri della famiglia), ma non è indenne neanche la sfera pubblica, anzi.
I casi più frequenti, esterni alla sfera privata, si verificano quando esiste una disparità di potere tra vittima e autore della violenza (es: quando il responsabile è un dottore, un pubblico ufficiale, una guardia giurata).
L’immagine parla da sè » interessanti sono i criteri per individuare omicidi correlati al genere, commessi da autori sconosciuti alla vittima.
Per approfondire ancora e ancora - 🎧 Podcast “'Veri uomini: Il sistema che uccide le donne. E non solo” 🎧 ascolta qui.
Pelle Atopica torna prima del 2024!
Intanto, ripensiamo insieme l’esistente, proviamoci ancora.
Se vuoi, scrivimi un commento qui o su pelle.atopica@gmail.com :)